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mercoledì 8 luglio 2015

Da Nord al Sud il lavoro nero è il più diffuso

Il giorno seguente andai all'Università, seguii i miei corsi, poi prima di tornare a casa, armata di coraggio ricominciai a distribuire curricula, il mio conto in banca era quasi in rosso, avevo bisogno di un lavoro.
Dopo una serie infinita di rifiuti, finalmente qualcuno guardò il foglio che gli avevo teso e sollevando lo sguardo verso di me disse "Io non ho bisogno nel mio ristorante, ma se vai da quella parte e prosegui fino al castello c'è uno dei migliori locali della città, so' per certo che stanno cercando del personale"
Ringraziai infinitamente la prima persona che da quando ero arrivata in città era stata gentile nei miei confronti e mi recai in tutta fretta nel posto che mi aveva suggerito di raggiungere.
Era un ristorante particolare e sicuramente lussuoso. Chiesi del titolare e si presentò un uomo sui quarant'anni con i capelli lunghi e arruffati. Aveva l'aria di uno scienziato pazzo, non so perchè, ma da sempre, sin dal primo momento che l'ho visto ho sempre avuto l'idea che fosse un uomo disturbato in qualche modo. Indossava una camicia bianca di lino sbottonata fino all'ombellico, sul petto villoso pendevano costosi gioielli e sul polso un ricercato Rolex in oro faceva la sua elegante presenza!
Mi chiese di seguirlo in una saletta del locale, mi invitò a sedermi e mi chiese cosa sapessi fare. Risposi che non avevo mai fatto la cameriera, ma che per anni avevo fatto la commessa e la cassiera, gli spiegai che da lui non cercavo il lavoro della mia vita, ma solo un temporaneo impiego per fnanziare la mia temporanea permanenza in città.
Mi guardò con attenzione in silenzio, poi si accese una sigaretta artigianale che dall'odore mi resi conto che era ben altro, poi disse "Brava, io sono a sostegno delle persone ambiziose che si guadagnano da vivere! Domani sera inizi a lavorare"
Ero felice, finalmente avevo trovato un lavoro. Mi spiegò che non sarei stata assunta regolarmente, perchè aveva bisogno di collaborazioni saltuarie e che comunque sarei stata pagata bene. Il mio lavoro non richiedeva una particolare esperienza, essendo un ristorante di lusso avrei dovuto restare in piedi in smoking al lato di un tavolo durante la cena degli ospiti. Ogni volta che i commensali svuotavano il bicchiere avrei dovuto riempirlo non superando la metà.
Tornai a casa trionfante e raccontai del mio colloquio a mio fratello, ne fu felice, anche perchè sembrava che il mio impiego sarebbe stato meno faticoso e più remunerativo del suo. Anche lui si era dato da fare e aveva trovato un posto  come cameriere in una pizzeria gestita da un meridionale e quindi ben disposto verso le persone del Sud, ma naturalmente anche il suo lavoro era retribuito rigorosamente in nero.
Mi viena da ridere quando in tv vedo alcuni personaggi che additano il meridione come il cancro della nazione, quando, in realtà, le istituzioni sono assenti o chiudono un occhio su determinate situazioni sia al Sud che al Nord. Non credo che una pizzeria che lavora tantissimo nel cuore di una città molto famosa possa permettersi il lusso di avere del personale non dichiarato se non c'è qualcuno disposto a chiudere un occhio...

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