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lunedì 29 febbraio 2016

Tagli alla sanità e alla dignità delle persone!

Il declino dell'Italia non si arresta e mentre i politici ingrassano la povera gente vede negata anche la possibilità di curarsi in caso di malattia o di problemi di salute.
Il governo ha previsto un ulteriore taglio alla sanità pari a 8 miliardi di euro da attuarsi in 4 anni.
Secondo il ministro della salute Beatrice Lorenzin,  un numero molto consistente di prestazioni sanitarie (208 per la precisione) devono essere pagate dai cittadini italiani, perché lei e il nostro governo le ritengono "non necessarie".
Nell'elenco delle prestazioni che gli italiani dovranno pagare di tasca propria, per coprire le spese fatte dalla politica negli anni, troviamo di tutto: dall'estrazione dei denti alla ricostruzione, dalla radiologia diagnostica alle risonanze e tomografie, dalle prestazioni di laboratorio come l'esame del colesterolo alla medicina nucleare e agli esami di genetica. 
Purtroppo è davvero vergognoso! Il governo italiano continua a raccattare clandestini e profughi da tutte le parti per una spesa complessiva di milioni di euro e taglia la sanità a chi in questo paese è nato e vorrebbe viverci onestamente senza vedersi spogliato di diritti inviolabili.
La sanità è un settore molto importante e in un paese civile ci si aspetterebbe di vedere al comando qualcuno del settore, di sanità dovrebbe occuparsi un medico perché conosce l'ambito di competenza, conosce le carenze e le necessità... Se non volessimo avere un medico a capo della sanità dovremmo aspettarci un manager o comunque qualcuno che abbia alle spalle degli studi in grado di apportare importanti e fondamentali modifiche alla gestione dell'intero sistema... A capo della sanità italiana abbiamo il ministro Beatrice Lorenzin, il cui livello di istruzione si ferma alla maturità classica e da una persona che dai libri di scuola ha appreso solo materie umanistiche gli italiani devono vedersi ridurre le prestazioni sanitarie! 
Non so se vi rendete conto della gravità della cosa. 
Centinaia di italiani,  che vivono sulla soglia della povertà percependo redditi minimi, non potranno più curare le carie dei loro denti, fare analisi di routine, fare analisi diagnostici e tanto altro ancora, perché tutto sarà a pagamento. Secondo voi, un padre di famiglia fra mettersi a posto un dente o fare la spesa per la famiglia, cosa sceglierà?
Da calabrese e da disoccupata posso dire che la situazione è davvero disastrosa. 
La Calabria è una regione in crisi, in ginocchio da sempre, ma ora più che mai sull'orlo di un baratro.
La popolazione vive di stenti, non perché non ha voglia di lavorare, ma perché è abbandonata da un governo che da noi vuole riscuotere solo tasse, imposte e contributi!
Sapevate che la Calabria è la regione più povera in Italia e che in Europa solo alcune zone di Polonia, Romania e Grecia sono in condizioni peggiori?
Il triste primato è stato ribadito dai dati Eurostat secondo il quale il Pil procapite dei calabresi è più alto solo di Swietokrysky in Polonia, della regione Sud-est della Romania e  di Anatoliki Makedonia in Grecia.
Non c'è una soluzione se non quella di abbandonare queste terre, ma poi per cosa? Privarsi dell'affetto dei propri cari per cercare di avere una dignità sociale in un paese che non ci appartiene...
La soluzione al disagio che purtroppo continua a seviziare la popolazione calabrese non arriva dai governi che si succedono al potere e mentre da un lato vengono ridotte le tasse sulla prima casa dall'altro si permette alle banche di espropriare, se da un lato c'è l'illusione di una ripresa dall'altra viene negata ai cittadini la possibilità di accedere al servizio sanitario nazionale. Si stanno ledendo tutti i diritti inviolabili dei cittadini, non c'è lavoro, non c'è giustizia, non c'è nulla per la gente comune. Il Parlamento è impegnato a discutere sulle adozioni da parte di genitori gay, mentre ai nostri figli si nega la possibilità di un futuro, la possibilità di prevenire malattia e la possibilità di avere un lavoro onesto. A me personalmente il governo ha tolto persino la voglia di vivere...
Vergogna Italia e svegliatevi italiani, perché la nostra terra e i nostri soldi se li stanno godendo un branco di lupi affamati di potere.

venerdì 26 febbraio 2016

La notte degli Oscar, Hollywood e l'inarrestabile declino del cinema italiano

Mentre il cinema italiano vive una situazione di tremendo stallo sopraffatto dai cinepanettoni e dai tanti cabarettisti che s' improvvisano attori, a Hollywood c'è fermento per l'evento più importante dell'anno: la notte degli Oscar.
Risolevare le sorti del cinema italiano è un'impresa ardua, bisognerebbe fare quello che gli italiani odiano: respingere le raccomandazione, scoprire nuovi talenti, investire in validi progetti e fare un bagno di umiltà.
Si tratta di quattro semplici passaggi che sono però fondamentali per far ripartire un'industria che in passato è stato orgoglio della nostra nazione.
Sono finiti i tempi in cui grandi attori italiani partivano alla volta di Hollywood per monopolizzare l'attenzione di media e del mondo intero, oggi siamo rappresentati da persone prive di talento che fanno dello show-business un'arma per incassare al botteghino qualche centesimo in più!
Al di là di un'avvenente Monica Bellucci, ormai icona della bellezza nostrana, siete in grado di farmi il nome di un attore o di un'attrice italiana che viene invitata a partecipare a produzioni estere?
Ci penso da stamattina, ma davanti ho solo il vuoto!
Se l'intramontabile Sophia Loren ha segnato un'epoca, le attrici di oggi rappresentano il declino di un mito chiamato Italia, di un paese ricco di risorse, sventrato ormai dal malcostume e ridotto a un'accozzaglia di rovine in cerca di collocazione.
Quello che manca davvero a quelli che comunemente le masse amano chiamare Vip è il buon senso.
Ho conosciuto Sophia Loren sul set di Nine, facevo la comparsa un po' per gioco un po' per incassare qualche soldo che a dire il vero mi è sempre mancato. In lei ho trovato una donna incredibile, bella e sorridente, una donna piena di risorse, gentile e disponibile, pronta ad accogliere amorevolmente chiunque. Sono queste le star, persone umili che vedono negli altri se stessi, che sono consapevoli dei propri limiti e che hanno rispetto per il lavoro altrui.
In questi giorni seguendo gli speciali sulla celeberrima notte degli Oscar, ho raccolto le testimonianze di registi, autori e attori che muovono la straordinaria macchina del cinema hollywoodiano, da loro ho ascoltato testimonianze molto sentite, uomini  e donne che hanno fatto del loro lavoro un mezzo per comunicare al mondo intero sentimenti ed emozioni.
Il messaggio che Hollywood manda è quello di arte, di una passione che cresce attraverso gli anni e le stagioni, di un messaggio che viene tramandato di generazione in generazione.
Qual è il messaggio che trasmette il cinema italiano?
Il cinema italiano al 90% è fatto di cazzate, gli argomenti trattati spaziano dai tradimenti extraconiugali ai moderni gigolò che vivono in una sorta di olimpo lo squallido mondo della commedia sexy (genere tra l'altro presente solo nel nostro paese).
Persino i francesi sono riusciti a fare del cinema un motivo di vanto nazionale, le loro commedie potranno essere banali, ma trattano argomenti vari in modo leggero, non sono fra le mie preferite, ma almeno sono presentabili! 
Se all'estero i nostri film non vengono proiettati un motivo ci sarà? Se anche quest'anno nessun film italiano è in concorso, un motivo ci sarà? Se Cinecittà viene ormai utilizzata solo per la  produzioni di mediocri fiction un motivo ci sarà?
Da appassionata di cinema sono stata a Hollywood e vi posso assicurare che l'aria che si respira camminando sulla Walk of Fame è davvero incredibile. Pensi che sei in un tempio dorato dove quelli che sono o che sono stati gli Dei di un mondo straordinario hanno mosso i loro passi. 
Il Chinese Theatre simboleggia il trionfo del cinema sulla realtà e il vedersi circondati dalle impronte di grandi attori che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della filmografia è un'emozione inspiegabile.
Mettere le mani sul calco di Marilyn Monroe, vedere la pietra che le scivolò nel calco mentre lasciava le sue impronte, ammirare la sua firma, osservare da vicino tutto questo, vi giuro non ha prezzo. 
Parlo di Marilyn come potrei parlare di tanti altri, tutti con una storia, tutti incredibilmente grandi in un mondo fatto di arte e di finzione, dove la normalità è una prerogativa per vivere da star nel mondo dei comuni mortali.


mercoledì 24 febbraio 2016

Ospedale Pugliese-Ciaccio

Mi dispiace ripetermi, ma non posso sorvolare sulla malasanità che regna sovrana in Calabria.
Nei giorni scorsi ho parlato di prenotazioni e di prestazioni mediche, pensavo di aver raggiunto il colmo dello squallore, ma come si suol dire 'al peggio non c'è mai fine'.
Nello scorso articolo mi riferivo al tentativo di prenotare una Tac ai setti paranasali senza liquido di contrasto ed essendo calabrese mi ero rivolta in prima istanza all'ospedale di Catanzaro Pugliese-Ciaccio. In quella occasione il Cup mi aveva prenotato per il 7 di settembre 2016 e già questo mi era sembrato paradossale perché se io ho un problema più o meno grave oggi, non posso attendere quasi 7 mesi per fare un esame.
Lo stesso esame è stato poi eseguito da una struttura privata convenzionata dopo appena 3 giorni.
Oggi avendo l'esito della Tac avrei voluto prenotare una visita otorinolaringoiatrica, ma la cosa ha davvero dell'incredibile.
Armata di tanta pazienza e di ricetta medica ho chiamato nuovamente l'ospedale di Catanzaro Pugliese-Ciaccio e questa volta devo dire che si sono davvero superati perché la prima prenotazione poteva essere fatta per il mese di dicembre 2016...peccato che oggi sia il 24 febbraio 2016!
Sono rimasta davvero sconcertata, questo significa che se una persona ha bisogno di un medico e vuole ottenere una visita in questa struttura deve aspettare quasi un anno?
Dopo aver riattaccato mi  resa conto di essere stata forse un po' scortese con l'operatrice telefonica, ma vi giuro non sono riuscita a trattenermi dal fare una battuta sarcastica al riguardo!
Come al solito ho dovuto rivolgermi altrove e dopo un giro interminabile di telefonate sono riuscita a ottenere un appuntamento fra 5 giorni, non male, se penso che al Pugliese-Ciaccio mi avevano prospettato un'attesa di  10 mesi!
A conti fatti, in Calabria, i tempi di attesa per ottenere  una prestazione medica sono superiori a quelli di una gravidanza, che tristezza!!!

domenica 21 febbraio 2016

La domenica italiana

Arriva la domenica e per gli italiani è il paradiso. Purtroppo il popolo italiano è un popolo strano, fatto per lo più di gente semplice e lavoratrice (anche se qualcuno al governo sostiene il contrario), poi c'è la parte fighetta e rompiscatole e infine ci sono i potenti, quelli che credono di essere i padroni del mondo perché hanno sempre pronto qualcuno a 'paragli il culo'.
La tipologia degli italiani è accomunata però da una semplice e, a mio avviso, idiota abitudine: il calcio la domenica!
Cascasse il mondo l'italiano medio la domenica deve vedere la partita e può accadere di tutto, ma a una partita di calcio non si rinuncia mai!
Mio marito ha un 'montagna' di difetti, ma l'unico e vero motivo per cui l'ho sposato e che non ama le partite di calcio! Nella mia vita ho frequentato due persone: il mio ex e quello che poi è diventato mio marito, entrambi odiavano le partite, per fortuna! Ammetto che è stato l'elemento determinante nella scelta!
In casa mia la televisione è spenta la domenica, ma nel circondario accade di tutto.
L'italiano medio è quello impersonato magicamente da Paolo Villaggio nei panni straordinari del ragionier Ugo Fantozzi. La domenica il maschio italico ha come obiettivo della giornata la poltrona, il telecomando, una birra e il silenzio in casa per gustarsi al meglio lo spettacolo di tanti scemi (strapagati) che corrono dietro una palla! Caspita che ambizione!
Ho abitato in diverse città italiane (Verona, Mantova, Siena, Firenze,Roma, Cosenza), lo spettacolo da Nord a Sud è sempre lo stesso ogni santa domenica.
Se al Nord rimane comunque una parvenza di civiltà sebbene la 'mandria' dei tifosi invada settimanalmente gli stadi, al Sud, come sempre, si verifica una spaventosa degenerazione!
E' a Napoli che trovi per le strade foto e gagliardetti di Maradona a distanza di decenni. 
Quest'anno, per la prima volta, sono andata a visitare la città nel periodo di Natale per ammirare da vicino i presepi lavorati a mano (in minima parte, il resto a essere sinceri è molto 'made in China') e ho scoperto con triste meraviglia che il napoletano al centro del presepe mette Maradona non la Sacra Famiglia!
Mentre capolavori di inestimabile valore come il Cristo velato, sono tenuti in ostaggio in una chiesa chiusa il martedì al pubblico (senza essere neppure segnalato sul sito internet), fiere vengono sbandierate le immagini di un argentino che è venuto in Italia, si è arricchito a dismisura e alla 'faccia nostra' non ha pagato neppure le tasse!
Per l'amore sviscerato che gli italiani nutrono per il calcio, il paese si ferma e ogni regola di vita e di buona condotta viene messa da parte, perché la soddisfazione di urlare 'Gol' è più forte di ogni altra cosa!
I bambini vengono educati sin dalla più tenera età a seguire la 'setta del pallone', come fedeli adepti vengono indirizzati verso le squadre di calcio preferite dai genitori, in modo tale che il lunedì fra i banchi di scuola ognuno possa sviscerare fiero i precisi insegnamenti impartiti fra le mura domestiche.
Provate a chiedere ai bambini di una qualsiasi scuola se conoscono quali sono le province italiane e se non rispondono rimpiazzate la domanda con una rivolta a una squadra di calcio e vedrete la differenza.
La gente delinque negli stadi di calcio, violenza e corruzione sono all'ordine del giorno, ma il 'carrozzone del pallone' va avanti in un' Italia che si nasconde dietro a una palla che rotola da una parte all'altra di un capo, dove ad aver la meglio sono i calciatori che per correre da un lato all'altro guadagnano milioni, mentre tutti gli altri si comportano da veri coglioni!

sabato 20 febbraio 2016

2015: altri 100.000 italiani hanno lasciato il paese

Nel 2015 100.000 italiani hanno lasciato l'Italia in cerca di un'occupazione e di una vita migliore altrove: questa purtroppo è la triste realtà!
Mentre continuiamo a raccattare gente proveniente da tutte le parti del mondo e le nostre carceri sono strapiene di immigrati che continuano a delinquere (ricordiamoci dei due romeni che sono evasi dal carcere nei giorni scorsi), gli italiani sono costretti a lasciare la propria terra in cerca di un futuro. 
Cosa manca al nostro paese?
Praticamente tutto!
Non c'è futuro, non ci sono aspettative per la gente comune, in Italia, purtroppo è tristemente noto,   le porte del successo si spalancano solo per massoni, politi e raccomandati. Il nostro è un paese dominato dalle logiche di potere e da una ristretta cerchia di persone, una spietata oligarchia che sta rosicchiando anno dopo anno una grossa torta chiamata Italia.
A danneggiare ulteriormente l'ormai drammatica situazione della gente normale c'è la velleità ipocrita di tendere una mano di troppo a chi usa il nostro paese come rampa di lancio per un'Europa fatta di opportunità da cogliere.
In quale altro paese gli immigrati hanno più chance degli abitanti stessi?
Mentre i cittadini italiani vengono privati di tutto, si garantiscono vitto, alloggio e mille altre cose a centinaia di persone che vengono da luoghi lontani spesso non animati dalle più nobili intenzioni.
La mia considerazione non è assolutamente a sfondo razziale, voglio solo dire che come accade in ogni altro paese civile non occorre anteporre gli interessi altrui a quelli dei propri cittadini. E' la gente comune che paga le tasse,  che fornisce i mezzi per il sostentamento e il buon funzionamento dello Stato. Quella stessa gente ha bisogno di avere un tetto sulla testa, ha bisogno di un lavoro per sé e  per i propri figli, ha bisogno di vedere rispettati quei diritti che purtroppo il nostro governo non si preoccupa più di garantire. 
Nel 2015 (per il quinto anno consecutivo) la fecondità delle donne è ulteriormente diminuita e l'età media delle mamme è salita a 31 anni e 6 mesi. Io stessa sono un esempio dell'innalzamento dell'età media per affrontare una maternità: ho quasi 37 anni e nessun figlio (sono sposata da 4 anni, non ho problemi fisici, solo problemi economici!)
Le farse istituzionali e le enormi bugie del capo del Governo vengono smentite dall'Istat e dalla realtà dei fatti, la disoccupazione ha raggiunto livelli esagerati, mai raggiunti nella storia e la povertà dilaga fra la gente. 
Nel 2015 100.000 italiani si sono trasferiti all'estero perché il governo italiano non ha garantito loro uno dei fondamentali diritti sanciti dalla Costituzione: il lavoro.
"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro" recita l'articolo 1 della nostra Costituzione, peccato che la politica italiana abbia completamente dimenticato l'esistenza di  un atto normativo fondamentale che definisce la natura, la forma, la struttura, l'attività e le regole fondamentali di un'organizzazione chiamata Stato.

venerdì 19 febbraio 2016

Interpretazione dei sogni e intelletto

Vi è mai capitato di avere dei 'deja vu'? Per chi non lo sapesse sto parlando di momenti in cui nella vita reale vi sembra di vivere una situazione già vissuta. A me capita spesso e se penso a determinati episodi della mia vita ancora rabbrividisco.
Vi è mai capitato di sognare qualcosa nei minimi dettagli e vedere poi quel qualcosa realizzarsi a distanza di poco tempo?
Come chi siede al cinema per vedere un film già conosciuto, così spesso ho assistito alla materializzazione di alcuni sogni, peccato che  la maggior parte delle volte non erano splendidi desideri che prendevano vita, ma orridi incubi che lasciano quel senso di laconica inquietudine.
Non è facile interpretare i sogni, ma sono sicura che nei sogni c'è un fondo di verità.
Secondo Freud "i sogni sono la via regia per raggiungere l'inconscio".
Molti studi condotti dal  famoso neurologo e psicoanalista austriaco testimoniano come esista una stretta correlazione fra ciò che la mente elabora durante il sonno e la realtà.
Lo stesso pare annotasse, sin da giovanissimo, i propri sogni al fine di condurre un'approfondita analisi e ponendoli sotto osservazione poteva addirittura anticipare i tempi e comprendere a pieno lo sviluppo di determinate situazioni.
Non credo negli oracoli o nelle cartomanti, ma credo nel cervello umano e nei risultati che la psiche umana può raggiungere.
Parlando per esperienza diretta posso affermare con estrema certezza che in molte occasioni gli eventi futuri mi si sono presentati nel sonno e che spesse volte non cogliendo in essi elementi di validità li ho scioccamente trascurati, scoprendo con triste meraviglia che in realtà qualcuno o qualcosa aveva in realtà mandato un messaggio attraverso il sonno, un messaggio che era stato captato dalla mia mente e che purtroppo per pigrizia o per un mancato senso di superstizione non avevo colto.
Non si tratta di mere coincidenze perché su 27 esami universitari è impossibile sognare i voti esatti il giorno prima per 27 volte! Così come non è normale che il giorno prima della maturità mi appaia in sogno la navata di una chiesa e la mia attenzione si focalizzi sugli scritti in latino. Sarebbe cosa di poco conto se non fosse che in sede di esame il presidente mi chieda l'esistenza della punteggiatura in passato e il ricordo di quella chiesa mi venga in aiuto mostrandomi degli scritti privi di alcun segno.
Non è normale che la morte mi compaia in sonno per ben 2 volte e mi descriva come e quando delle persone a me care vengano a mancare e che a distanza di qualche anno le circostanze si verifichino in modo esattamente congruo a quelle descritte nel sogno.
Non sono una strega e neppure una iettatrice, sono semplicemente una persona che comprende come esista una stretta correlazione fra gli eventi e le potenzialità della mente.
Secondo lo scrittore e psicologo americano Williams James l'uomo sfrutta solo una piccola parte delle nostre risorse mentali e fisiche. 
In parte la sua teoria negli anni è stata smentita ma occorre specificare che l'infondatezza delle sue tesi non è del tutto esatta. Infatti per avere un corretto funzionamento del cervello occorre alimentarlo, allenarlo e stimolarlo.
L'utilizzo di calcolatrici, computer e apparecchiature  varie, riduce l'utilizzo del cervello che si limita a ripetere meccanicamente delle operazioni. Il mancato utilizzo delle risorse mentali a disposizione riduce la capacità di ragionamento e spesse volte anche l'intelletto.
Ecco perché studi approfonditi dimostrano come sia importante prendersi cura del proprio cervello per aumentare le proprie capacità mentali. Ci sono 9 piccole accortezze che dovremmo impegnarci ad avere:
- Stimolare il proprio cervello facendo sempre cose nuove 
- Fare regolarmente esercizio fisico
- Allenare la memoria
- soddisfare le curiosità e approfondire le proprie conoscenze
- essere ottimisti e pensare positivo (è molto importante perché stress e ansia uccidono i neuroni e ne bloccano la creazione sin dalle prime fasi)
- mangiare sano
- leggere un libro
- dormire a sufficienza
- fare i calcoli a mente privandosi completamente della calcolatrice
Secondo  Tom Bennet, famoso docente britannico dedito all'insegnamento e alle neuroscienze esistono delle cosiddette personalità polarizzate, cioè delle personalità determinate dalla preponderanza di atteggiamenti creativi piuttosto che logici. Secondo i suoi studi ciò sarebbe determinato dalla predominanza di un emisfero del cervello rispetto all'altro.
I sostenitori di questa tesi ritengono che i sogni si affacciano con maggiore facilità nella mente dei vari soggetti nel momento in cui l'emisfero destro prevale su quello sinistro.
Alla luce di tutte queste considerazioni diventa incredibilmente difficile emettere l'ardua sentenza, ma con estrema sincerità posso affermare che non so se si tratta di una prevalenza di emisferi, di capacità logiche o di semplici procedimenti intellettivi, ma i sogni nascondono un fondo di verità e analizzarli alla luce del giorno spesso ci aiuta a capire le difficoltà e le nevrosi che stiamo attraversando nei diversi periodi della vita. Negli anni l'analisi dei sogni mi ha dimostrato come in essi sia nascosta la chiave per leggere il presente e tante volte anche il futuro: sono un chiaro messaggio che giunge a destinazione da parte di un mittente ancora sconosciuto!






mercoledì 17 febbraio 2016

Prenotare una prestazione medica

Stamattina come troppo spesso mi sta capitando negli ultimi giorni, mi sono svegliata con un gran mal di testa, mal di orecchie, mal di denti... Qualche tempo ero stata dall'otorino e mi aveva diagnosticato una presunta sinusite cronica, per cui aveva suggerito di approfondire la diagnosi eseguendo una TC.
All'inizio ho cercato di evitare perché comunque si tratta di un esame delicato, ma non potendo più farne a meno ho deciso di prenotarmi.
Se volete ridere, allora proseguite con la lettura dell'articolo!
Premetto che sono infelicemente disoccupata e godo, per così dire, dell'esenzione del ticket.
Mi sono rivolta in prima istanza a una struttura pubblica, nello specifico all'Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, ho chiamato il Centro Unico di Prenotazione e dopo circa 15 minuti di attesa un ragazzo impacciatissimo mi ha risposto.
Per registrare la mia prenotazione ho dovuto specificare ogni dettaglio sillabando ogni parola perché o l'operatore è sordo o è rimbambito!
Dopo aver  faticosamente risposto a tutte le domande accertandomi, tra l'altro, che avesse capito, mi ha comunicato che la prima data disponibile era giorno 7 settembre... peccato che oggi è il 17 febbraio!!!
Non so nemmeno se riesco ad arrivare al 7 settembre, se continuo così mi sa che muoio prima, soprattutto se mi affido ai tempi tecnici e alla sanità pubblica calabrese!
Armata di tanta pazienza ho iniziato a spulciare su internet l'elenco delle strutture pubbliche e private che eseguono TC, così, come era prevedibile, ho prenotato in una clinica privata convenzionata che provvederà ad eseguire l'esame richiesto giorno 22 febbraio, quindi fra soli 5 giorni!
Domanda: Come mai le strutture private convenzionate hanno liste di attesa di soli 5 giorni, mentre quelle pubbliche richiedono mesi?
Non voglio fare del qualunquismo, ma è possibile che in una struttura privata il CUP risponde subito, il personale è attento alle esigenze del paziente, non occorre che faccia lo spelling di ogni parola e mi fornisce un appuntamento per la settimana successiva?
Perché tante differenze nella qualità del servizio offerto dalla struttura pubblica e da quella privata?
La risposta è chiara e lampante, ma lascio a voi la riflessione, io mi sono già rassegnata all'idea che esiste uno stretta connessione fra politica e occupazione, fra politica e malfunzionamento di tutte le strutture e le istituzioni pubbliche, dopotutto, se un paese sta andando alla deriva un motivo ci sarà!


domenica 14 febbraio 2016

I senatori assenteisti

Sebbene Google abbia bloccato il mio profilo, non ho ancora  trasferito il mio blog, così mi ritrovo qui a scrivere di una faccenda a dir poco incresciosa: i senatori assenteisti.
Come pensiamo di uscire dalla crisi se le istituzioni sono i veri traditori della patria.
La mancanza di senso civico da parte delle persone che ricoprono ruoli di potere ha portato la nostra nazione al tracollo finanziario e mentre navighiamo in acque terribilmente torbide le nostre ancore di salvezza restano un branco di ladri affamati di soldi e di potere.
Lavorano solo quattro giorni a settimana, se di lavoro si può parlare, godono di privilegi per sé e per la propria famiglia, per amanti, amici e conoscenti. Questo inutile carrozzone che alimenta il paese dei balocchi costa agli italiani milioni di euro al mese e mentre la povera gente annaspa per arrivare a fine mese la band degli incravattati si diverte a 'suonare il piano' in un aula di senato vuota anche in vista di votazioni importanti per il futuro del paese.
Se l'impiegato che andava a timbrare il cartellino in mutande è stato licenziato, mi chiedo come mai ai senatori assenteisti non viene riservato lo stesso trattamento. In un paese in cui la Costituzione esorta alla legalità e sancisce l'uguaglianza fra le  persone  come si può non adottare lo stesso trattamento in merito alla violazione palese di un obbligo lavorativo?
I senatori hanno un obbligo nei confronti della nazione e ancor di più nei confronti degli elettori, non è pensabile che siano costantemente assenti  dal senato e che continuino a percepire stipendio e indennità grazie alla falsificazione delle presenze.
La vergogna che sta ricoprendo l'Italia su tutti i fronti è davvero insopportabile, restare in silenzio a guardare significa essere complici di un comandante che non riesce a governare la sua nave.
Stiamo affondando, come un moderno Titanic stiamo finendo sul fondo dell'oceano, ma quello che ci sta sovrastando non è un quantitativo indefinito di acqua, ma di merda!
Volevo chiudere l'articolo con una meravigliosa riflessione che qualche giorno fa ha attirato la mia attenzione   sul web: "Secondo il nostro capo del governo la disoccupazione è diminuita, mentre secondo studi approfonditi di settore l'occupazione non è aumentata, quindi è aumentato il numero dei dispersi?"



mercoledì 10 febbraio 2016

Decidere se andare avanti o fermarsi

Due giorni fa Google+ ha bloccato il mio profilo, non capisco perché e che cosa sia stato ritenuto non idoneo, eppure non pubblico nulla di osceno, di oltraggioso, di sconcio o di offensivo.
Il mio è un blog fatto di esperienze di vita vissuta, di ricette di cucina, di aneddoti, di disegni e di foto.
Mi addolora ricevere questo trattamento e sinceramente non so se continuare ad avere il blog su blogger o traslocare da qualche altra parte.
Non penso ci sia niente di male nello scrivere degli articoli e condividerli anche con degli sconosciuti, è un modo per non sentirsi soli in un mondo che purtroppo va a rotoli. Mi sento maltrattata e forse questo è l'ultimo articolo che scrivo su blogger.
A tutti quelli che la pensano come me chiedo di condividere questo messaggio.
Sicuramente se fossi stata un VIP Google non avrebbe bloccato il mio profilo, se fossi stata ricca  e potente nessuno si sarebbe sognato di violare la mia libertà.
A  fine marzo lascerò l'Italia perché questo paese mi ha tolto il lavoro, il sorriso e la voglia di vivere, vedermi costretta a chiudere il blog e lasciare anche Google+ per il semplice motivo di essere una persona normale mi deprime e mi addolora...
Le persone sono uguali nel mondo, davanti a Dio e davanti alla morte, tutti dovrebbero saperlo, ma a quanto pare l'ignoranza regna sovrana ovunque!

martedì 9 febbraio 2016

Sorridere sempre e comunque...

Una volta qualcuno disse "Sorridi sempre, anche se è un sorriso triste, perché più triste di un sorriso triste c'è solo la tristezza di non saper sorridere".
Con questa frase e con un sorriso mi sono guadagnata la pubblicazione di una foto sul prestigioso Max, giornale molto diffuso fra i ragazzi.
Erano gli anni 90, gli anni dei miei terribili tumulti amorosi, gli anni in cui credevo che la vita potesse finire per un amore non corrisposto, erano gli anni in cui pensavo che non sarei mai più riuscita a sorridere.
Un giorno ricordai che il ragazzo dei miei sogni era un fedele lettore di Max, collezionava tutti i numeri, così la mia mente folle giunse alla conclusione che avrei potuto mostrargli che valevo qualcosa se solo fossi riuscita a comparire su quel giornale.
Per chi non conosce la rivista, specifico che nelle ultime pagine c'è una rubrica in cui vengono pubblicate le foto più belle rese uniche dall'abbinamento con un aforisma o con una frase d'effetto...
Andai dal mio fotografo di fiducia e lo implorai di farmi una bella foto, riuscii a ottenere un discreto 'primo piano' ma i miei occhi erano tristi sebbene sulle labbra avessi stampato finto sorriso. Guardandola mi venne in mente quella celebre frase, così la inviai alla rivista con una lettera di spiegazioni e a dire il vero anche di implorazioni, alla fine le mie preghiere furono accolte e la foto venne pubblicata.
Una copia della rivista finì, come avevo sperato, fra le mani del mio ex, ma come dicono i napoletani "Avoglia a mettere Rhum, nu strunzu nun po' diventà mai nu babà!"
Che tradotto in lingua italiana sarebbe "Inutile aggiungere Rhum, uno stronzo non diventerà mai un babà"
Anche se non ero riuscita a riconquistare quel ragazzo che forse non mi aveva mai amato, ero felice e un sorriso tornò comunque a illuminare il mio viso: ero su una delle riviste più vendute d'Italia e questo mi bastava per capire che se non potevo avere l'amore di un ragazzo potevo comunque riuscire a ottenere molto altro dalla vita, bastava volerlo, bastava crederci, bastava inseguire un sogno per tramutarlo in realtà.
A distanza di anni la voglia di sorridere forse si è affievolita, ma continuo a sperare che possa tornare, perché ho ancora tanti sogni da inseguire, ho ancora tante cose da fare con impegno e determinazione.
Una volta qualcuno disse  "Chi si accontenta gode" e forse non aveva poi tutti i torti.
Se la sfortuna vi insegue, voi cambiate rotta, non abbandonate i vostri sogni, non lasciate che i vostri desideri finiscano nella spazzatura insieme a un cumulo di speranze andate in fumo.
Un sogno che non si realizza è un po' come una stella cadente, imparate a pensare che l'averlo inseguito e aver compiuto un percorso è comunque qualcosa di bello che vi ha arricchito e che ha riempito la vostra vita di esperienza e di ricordi che non andranno mai perduti. Per ogni stella che cade ce ne sono ancora tante altre nel cielo che brillano e sono meravigliose, sempre pronte a riempire  i vostri occhi e i vostri cuori.
Se un sogno non si realizza, allora sceglietene un altro e portatelo avanti con lo stesso impegno e la stessa dedizione e prima o poi uno dei vostri progetti giungerà al successo...
Sorridere sempre e comunque è il mio consiglio, sorridere sempre e comunque è la mia ragione di vita.
In questo momento sorrido, anche se a dire il vero avrei mille motivi per piangere, ma sono qui a raccontarlo e a pensare che quello che oggi mi angoscia magari domani mi farà sorridere...
Un augurio di cuore a tutti voi che non avete voglia di sorridere e ricordatevi che un sorriso può salvarvi la vita, il buon umore è l'unica medicina valida per guarire i mali dell'anima...


sabato 6 febbraio 2016

Chiacchiere di carnevale e donne su cui purtroppo, a volte, bisogna chiacchierare

Quest'anno il carnevale arriverà il prima del solito, per cui è tempo di preparare i tradizionali dolci: le chiacchiere.
C'è chi le chiama 'frappe', chi le chiama 'cenci', chi li chiama 'crostoli' o 'bugie' e chi come me le chiama semplicemente chiacchiere.
Le ricette sono tante, ma l'aspetto bene o male è sempre lo stesso.
Sono dolci molto semplici da preparare, basta avere una macchina per stendere la pasta o saper lavorare col mattarello.
Anche per le chiacchiere, così come per altri argomenti, ho un aneddoto da raccontare, ma per iniziate eccovi una splendida ricetta:

CHIACCHIERE:

-60 g di burro o strutto  (io uso lo strutto, a differenza dello burro le rende più  croccanti)

-1 bacca di vaniglia o una bustina di vanillina (io preferisco la bacca di vaniglia)

-1 bustina di lievito vanigliato 

-60 g. di zucchero (preferibilmente vanigliato ma va bene anche 'fino')

- 1 pizzico di sale

- 500 g di farina (io uso quella 0 perché meno raffinata, prediligo la genuinità dei prodotti)

- 3 uova intere + 1 tuorlo

- 30 g di grappa o di wisky  (io preferisco la grappa, ma c'è chi usa l'anice per renderle davvero profumatissime o un liquore molto alcoolico per ottenere molte 'bolle')

- scorza di limone o arancia grattugiata (solo se usate un liquore inodore, se usate un liquore aromatizzato potete farne a meno)

- olio di arachidi (per friggere e vi rimando al mio articolo dedicato all'olio di     semi, mi raccomando usate arachidi perché  ci sono oli di semi che ad alte    temperature diventano tossici)

- zucchero a velo (se avete un 'macino da caffè' potete ottenerlo dallo zucchero normale)

Sbattete in una ciotola le uova con lo zucchero, poi aggiungete un pizzico di sale, il burro o  lo strutto ( meglio se fuso) e il lievito sciolto nella grappa (o nel liquore che avete scelto). Grattugiate la scorza dell'agrume che preferite (solo se avete scelto un liquore non aromatizzato, altrimenti omettete questo ingrediente) e infine aggiungete la farina. Fate amalgamare per bene gli ingredienti lavorando l'impasto in modo energico, poi fate col composto una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e lasciate riposare per circa 30 minuti in frigorifero.

Quando l'impasto sarà correttamente riposato tirate la sfoglia con la macchina per la pasta e dopo aver ottenuto delle strisce di impasto sottile, tagliatele e friggetele dando loro la classica forma del tipico dolce di carnevale. 
Friggete infine le vostre chiacchiere in una bella padella con olio portato alla temperatura di circa  180° e quando sembreranno dorate togliete e disponetele in un contenitore con carta 'assorbi-olio'.
Solo quando le chiacchiere saranno fredde disponetele in un vassoio e cospargetele di zucchero a velo, poi mangiatele!!!


Le chiacchiere sono un dolce che richiedono un procedimento lungo, ma semplice da eseguire, basta avere solo pazienza, un po' di tempo libero e una casa da poter arieggiare dopo la frittura!!!

Quando abitavo a Roma non avevo una casa ampia e arieggiata, non avevo una padella grande, non avevo una macchina per la pasta e nemmeno un mattarello!
Se non hai l'attrezzatura  finisci per optare per l'acquisto di un vassoio di dolci in un forno o in una pasticceria a meno che qualcuno non decida di regalartele.
Lavoravo in una boutique del centro come seconda cassiera e un giorno, una cliente abituale, in prossimità del carnevale omaggiò lo staff del negozio.
Non sono mai stata una grande fan delle castagnole, ma le chiacchiere sono sempre state il mio debole.
La gentile cliente portò al negozio un vassoio di dolci, era un gesto carino, ma le persone a volte nascondono dietro la gentilezza le loro piccole rivincite per una vita ricca di frustrazioni e di scarsa autostima.
La signora in questione era la direttrice di uno dei più importanti centri italiani di doppiaggio cinematografico.
Era una donna molto falsa, dispensava sorrisi, ma dentro come dicono i romani "Le rodeva", persino la sua presunta eleganza era finta, oserei dire che nascondeva grossolanamente la sua estrema rozzezza.
Non aveva mai avuto una conversazione con me, nessun confronto, mai una parola e a dire il vero non rispondeva neppure ai miei saluti di cortesia.
Per un lungo periodo pensai che fosse sorda, poi una delle mie acide colleghe mi illuminò!
'Le ero  antipatica' aveva spiegato alla Direttrice del negozio, per cui le aveva confessato di non voler avere alcun contatto con me.
Ancora oggi se ci penso mi rendo conto che la follia umana non ha limiti, poi mi torna in mente una celebre frase di Albert Einstein e forse non è di follia che stiamo parlando "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi!"
Ma torniamo a quel benedetto vassoio di dolci...
La signora Ivana portò il martedì grasso del lontano 2006 un vassoio di dolci e lo diede alla Direttrice del negozio raccomandandosi che fosse consumato durante la mia ora di pausa perché non voleva che io mangiassi nulla di ciò che lei aveva pagato!
Domanda: si può essere più stronzi?
Le mie colleghe eseguirono i suoi ordini e quando tornai dal mio consueto break trovai il vassoio vuoto nel cestino della spazzatura, non ci feci caso, poi alle 7.30 quando terminai il mio turno di lavoro andai nella pasticceria migliore di Roma e comprai un vassoio enorme di chiacchiere.
La sera a casa lo mangiai con gusto davanti al televisore in compagnia di quello che è diventato poi mio marito.
A distanza di tempo ogni volta che vedo le chiacchiere nella vetrina di una pasticceria penso a quella donna e non posso che provare pena per una donna di quasi 60 anni che manifesta la sua antipatia per una ragazzina facendo grossolani dispetti.
Non volevo i suoi dolci, ma mi aspettavo un po' di  intelligenza da una donna che si atteggiava a regina del mondo e che ricopriva un ruolo di prestigio in una società moderna ancora  schiava di un arcaico concetto di ceto sociale.