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venerdì 30 ottobre 2015

Le dimissioni di Marino e le elezioni del sindaco di Roma

E' di ieri la notizia del ritiro delle dimissioni del sindaco di Roma Marino.
Mi chiedo quale credibilità abbiamo agli occhi del mondo quando trasmettiamo un'immagine così poco seria.
Vorrei sapere se in qualsiasi altro paese del mondo accade una cosa del genere...
Immaginate un francese che legge l'articolo su Le Monde stamattina, un inglese, un americano, un tedesco o un qualsiasi altro cittadino di un paese straniero...
Come sempre siamo ridicoli agli occhi del mondo!
Non entro nel merito della situazione, non ora, ma ritengo che se un uomo da una parola deve poi rispettarla. Che uomo è uno che si "rimangia" la parola?
L'attaccamento alla poltrona da parte dei politici italiani è davvero morboso e  imbarazzante. Il politico medio pur di avere o di conservare la propria poltrona è disposto a tutto e non sto esagerando...
Ricordo le elezioni a sindaco di Roma di qualche tempo fa.
Non voglio parlare dei candidati, nè delle varie parti politiche, non sono schierata e non voglio neppure schierarmi, visto che da destra a sinistra, passando per il centro, mi fanno davvero vomitare tutti!
Voglio solo raccontare degli episodi legati alle elezioni del sindaco di Roma che fanno davvero capire come questa carica venga conquistata senza badare ai mezzi usati per ottenerla.
Non so se ho mai specificato che ho vissuto 4 anni a Roma, se non l'ho fatto, lo faccio adesso.
Mi sono trasferita a Roma per raggiungere il mio fidanzato, diventato poi mio marito, un po' di tempo fa e quella che doveva essere una permanenza temporanea si è trasformata poi in una esperienza capitolina di 4 lunghi anni.
In 4 anni, di cose ne ho viste davvero tante, tra cui l'elezione di un sindaco.
Un giorno mentre tornavo a casa ricevo una telefonata, era una persona che conoscevo che mi chiedeva se in quel momento mi trovavo a Roma.
Senza pensarci risposi prontamente di "sì" e quella risposta mi costò un giro gratuito nel mondo delle campagne elettorali.
Parlo di giro, perchè in effetti di questo si tratta.
Per chi non lo sapesse, durante le campagne elettorali i sostenitori dei candidati organizzano delle cene e delle serate in cui si ha intrattenimento e poi il fatidico discorso in cui dopo tutta una serie di bugie prettamente elettorali si distribuiscono gadget e si elemosina il voto.
Non avevo la residenza nel comune di Roma, ma questo poco importava, la cosa che davvero conta è conoscere delle persone che possono fornire voti e l'invito si estende così a macchia d'olio.
Per ogni persona invitata da un sostenitore, se ne presentano almeno 10, perchè ognuno estende l'invito ad altri conoscenti. Diciamo che è un invito "contaggioso"!
La prima cena fu discreta, forse per non intimorire i nuovi arrivati. Si tenne a casa di un piccolo esponente politico che naturalmente sosteneva un candidato a sindaco della circoscrizione.
La cena fu presentata sottoforma di buffet, spaziando dal dolce al salato, come bibite c'era una grossa varietà, dai succhi di frutta ai vini fino al prosecco, naturalmente di ottima qualità.
Dopo essere stata a una cena la pressione diventa tanta perchè ricevi altri inviti per altri eventi.
L'idea era riunire la comunità calabrese che vive a Roma e ottenere i voti per il candidato a sindaco sostenuto da quella parte politica. Il prescelto si presentava agli occhi di tutti come una persona semplice e a modo, faceva di tutto per accattivarsi la simpatia di quella parte dell'elettorato, addirittura durante i suoi interventi scimmiottava un dialetto parlato per lo più nel catanzarese.
La seconda cena fu tenuta al famigerato "Cafè de Paris", tutti conoscono la triste storia dello storico locale sull'elegante Via Veneto, per cui potete capire la motivazione per cui era stato scelto.
Quella sera fu un trionfo del trash, roba da non credere, ho visto cose che realmente fanno pensare a come la politica sia davvero qualcosa di sporco in Italia.
Appena arrivata notati fuori dalla porta due signorine molto avvenenti in abiti succinti: erano escort!
Dalla Calabria erano arrivati dei noti politici, esponenti sia di destra che di sinistra, tutti uniti per sostenere a Roma quel candidato a sindanco che secondo la solita logica poteva poi favorire i loro affari.
Durante la serata furono serviti fiumi di champagne Veuve Clicquot, Moet & Chandon, Pommery e con il dolce arrivò anche il Cristal!  Le tavole disposte a buffet furono imbandite con un po' di tutto, dai vitelli tonnati agli arrosti, dalle mozzarelle di bufola alle forme di pecorino e parmiggiano, dagli affettati ai funghi e contorni trifolati, poi arancini, pizzette, patatine, stuzzichini di tutti tipi e vini pregiati, rossi e bianchi.
La cena si concluse con un trionfo di dolci di tutti i tipi e infine una torta gigante tagliata, solo dopo la foto di rito, da quello che sarebbe stato poi il futuro sindaco.
Chi pagò per tutto quello spreco? Naturalmente il partito e i cittadini!
Migliaia di gadget furono distribuiti, dalle penne ai cappellini, ai braccialetti tricole intrecciati, dagli specchietti da tenere nelle borsette alle mini torce e ai calzascarpe, c'era più assortimento di un bazar!
Anche questa merce, come le cene erano pagate dal partito e dai cittadini.
Terzo invito e terza cena, la situazione ormai stava sfuggendo di mano, dall'elegante Cafè de Paris, eravamo passati a un locale usato anche come balera o nei veglioni di capodanno. L'esercito degli invitati e dei sostenitori era cresciuto, per cui occorrevano spazi molto più ampi.
Quella sera fu un delirio, centinaia di pizze furono servite, migliai di spiedini di carne e poi affettati e formaggi, tagliate di manzo e polpette, arancini e patatine, rustici e olive... La gente era tanta e tale che si faceva a turno per entrare in sala e di sottofondo a tutta la serata c'era un alternarsi di tarantelle e musica popolare calabrese, vi giuro ho sperato fino all'ultimo che fosse una candid camera, non potevo credere che di quello schifo è fatta la politica italiana!
Quarto invito e  quarta cena: l'apoteosi dello squallore!
Fu l'ultima volta che presi parte a quel tipo di evento, avevo partecipato perchè a chiedermelo era stata una persona a me cara e non avevo potuto negargli un favore, ma non reggevo più a quegli spettacoli e a quello squallore.
L'ultima cena a cui andai si tenne  all'Eur, era pienissimo di gente, sebbene fosse un locale immenso.
Le persone erano accalcate sul vialetto in fila scoordinata (come sempre in Italia) per entrare. Vidi sfilare costruttori, personaggi noti e meno noti dello show business, gente di dubbia fama in abiti di dubbio gusto!
Sembravano tante anime in fila per il purgatorio, fu allora che mi rifiutai di entrare.
Presi il cellulare e mandai un sms alla persona che mi aveva invitato, spiegai che ero fuori e che c'era troppa confusione per cui andavo via, sicura che la mia assenza sarebbe passata inosservata.
Dopo qualche giorno incontrai una ragazza che conoscevo, scambiammo qualche parola, poi mi invitò a una cena organizzata dal candidato a sindaco che lei e la sua famiglia sostenevano, sorrisi e rifiutai con una scusa banale. Quella fu la prova che le cose funzionavano allo stesso modo sia a destra che a sinistra: sempre lo stesso sperpero di denaro pubblico, sempre lo stesso squallido rituale per accaparrarsi i voti e raggiungere la tanto ambita poltrona... dopo tutto non poteva essere altrimenti: siamo in Italia!
 

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