Translate

martedì 15 dicembre 2015

Il crac delle banche e le responsabilità

Per qualche tempo non ci siamo sentiti, non per pigrizia, ma per tutta una serie di impegni che mi hanno spinto a stare lontana dal mio computer.
Oggi ritorno con un argomento poco felice, legato alle vicende degli ultimi giorni: parliamo di banche e di risparmiatori caduti in rovina...
Come ho detto in altri articoli pubblicati in passato sul blog, ho lavorato come stagista per qualche tempo in una banca di un noto gruppo bancario.
E' stata una bella esperienza, ma ho visto cose che forse sarebbe meglio non sapere...
Quando sul giornale leggo la disperazione di migliaia di risparmiatori che hanno visto andare in fumo tutti i risparmi di una vita, allora ripenso al mio stage e a tutto quello che ho visto fare e tutte le cose che ho sentito dire.
Vorrei che fosse chiaro il concetto che tutti gli operatori di una filiali sono consapevoli di ciò che accade. Non fidatevi delle persone che cercano di riconquistare la fiducia dei risparmiatori presentando tutta una serie di scuse... vi spiego subito cosa accade ogni mese in una filiale...
Ogni mese il direttore di filiale riceve un elenco di prodotti finanziari da collocare fra clienti e risparmiatori in generale per raggiungere l'obiettivo aziendale. Naturalmente riuscire a collocare i prodotti finanziari comporta dei benefici e dei riconoscimenti che spingono il direttore e i suoi subordinati a cercare in tutti i modi di vendere l'intero elenco di prodotti.
Si tratta generalmente di prodotti finanziari spazzatura, che non recheranno mai profitti ai risparmiatori e che quasi certamente porteranno a una perdita di denaro.
Il direttore della filiale bancaria in cui ho svolto lo stage era una persona per bene, per cui quando arrivava l'elenco dei prodotti finanziari da collocare, lo esaminava scrupolosamente, poi lo divideva in più parti  e li distribuiva ai lavoratori di filiale. Ricordo che per ogni pezzo della lista assegnato ripeteva : "Mi raccomando vendete questi prodotti, ma solo a persone facoltose che possono permettersi ogni cosa e che non avranno conseguenze da una sicura perdita finanziaria. Non vendete nulla a pensionati, persone umili con un reddito medio-basso."
Ebbene, ognuno di noi, sapeva bene che in mano aveva spazzatura e che quello che vendeva era merda. Ricordo che guardavamo l'elenco dei clienti, spulciavamo nel dettaglio le situazioni finanziarie e poi si dava inizio alle telefonate. Chiamavamo gente più o meno facoltosa, o comunque con ingenti capitali depositati sui conti correnti e in proporzione ai loro possedimenti proponevamo le sicure perdite.
Se alla fine della giornata erano rimasti ancora prodotti spazzatura da vendere scattava il piano n.2: contattare dei risparmiatori non particolarmente facoltosi e vendere loro prodotti spazzatura abbinati a prodotti che permettevano di avere almeno un piccolo guadagno, in modo da dare l'idea di aver fatto un'operazione rischiosa e svantaggiosa compensata da una operazione comunque minimamente redditizia.
Nella filiale di ogni banca c'è una persona che controlla giorno dopo giorno tutti i depositi e tutti conti correnti di tutti i clienti e ogni giorno segnala al direttore e ai gestori privati chi ha abbastanza liquidità da poter coinvolto in operazioni finanziarie.
Non fidatevi delle vostre banche e dei vostri gestori privati, loro devono guadagnare e guadagnano con i vostri soldi, a loro non interessa se siete felici o tristi, se per mettere da parte 1000 euro avete risparmiato persino sulla carta igienica, loro devono fare soldi e vendere la loro merda, perché quella che sul mercato è merda, per loro è il pane quotidiano con cui sfameranno i loro figli.
Credete forse che i venditori di azioni Parmalat non sapevano che stavano dando una fregatura colossale ai risparmiatori? Tutti sanno tutto, ma l'interessa personale supera il buonsenso e l'onesta.
Aprite gli occhi amici, perché la maggior parte delle persone che vedete in banca non sono vostri amici, sono iene in cerca di conti correnti da spolpare...


Nessun commento:

Posta un commento